Diventare un volontario AMMP significa entrare a far parte di una grande famiglia e mettere a disposizione tempo e risorse per poter aiutare tanti fratelli in difficoltà.
S. Madre Teresa di Calcutta disse
“Chi nel cammino della vita ha acceso anche soltanto una fiaccola nell’ora buia di qualcuno non è vissuto invano”.
Ecco essere un volontario AMMP significa avere la possibilità concreta di accendere tante fiaccole in tante ore buie e pensiamo davvero che non esista miglior modo per vivere questa vita se non spendendosi per gli altri, mettendo a disposizione tempo, talenti e risorse.
Si può “accendere una fiaccola” tendendo una mano a quel senza tetto italiano a cui nessuno si avvicina più da anni, facendo una carezza al volto triste di un orfano africano, prestando ascolto e conforto a quella mamma disperata, consolando, sorridendo, abbracciando, dedicando del tempo a chi è solo, risolvendo un problema finanziario a quella famiglia che è in preda al panico, dando un pasto caldo a quell’anziano che ha freddo e fame, servendo un caffè guardando negli occhi chi ci sta di fronte con uno sguardo “amante” cioè uno sguardo che gli trasmetta un’immagine di sé come essere degno di dignità e amore.
In questo nostro pazzo mondo dominato dalle leggi consumistiche dei calcoli, del “dare per avere”, del profitto ad ogni costo, diventare volontario AMMP significa andare controcorrente e dare il proprio contributo per un mondo migliore.
Dato che solo chi ama è felice, ciò che si riceve è sempre il centuplo: avete mai provato quella felicità contagiosa che deriva dal sapere di aver aiutato qualcuno che ne aveva veramente bisogno?
I volontari AMMP lo sperimentano sempre al termine del loro servizio: quanta ricchezza nel servire!
Ciò che fanno concretamente è cucinare, servire ai tavoli, riordinare, dialogare, raccogliere, catalogare, distribuire, organizzare. In cambio ricevono gratitudine e gioia.
Studi scientifici dimostrano inoltre che fare volontariato fa bene al cuore, comporta un abbassamento del colesterolo, migliora la capacità di empatia, migliora l’umore, ha effetti positivi sull’autostima e sull’auto efficacia, permette l’acquisizione di
nuove competenze sfruttabili in ambito lavorativo e di esperienze significative per la maturazione personale, allontana il rischio di depressione e di isolamento permettendo di sentirsi parte di un gruppo e di instaurare relazioni significative ed amicali.
Insomma, in altre parole la solidarietà produce del bene sia nel dare che nel ricevere!