Il testamento è un documento scritto con il quale una persona dispone dei propri beni, o di parte di essi, dopo la sua morte.
Quando si fa un testamento, la legge ci obbliga comunque a lasciare una parte del patrimonio (legittima) agli eredi legittimari, cioè il coniuge, i figli o, in assenza di questi, i genitori.
Se si articolano in modo chiaro le proprie volontà scrivere un testamento è facile. L’atto non è complesso e richiede soltanto il rispetto di alcune indicazioni fornite dalla legge.
Esistono due forme di testamento:
- testamento olografo. È la forma più semplice di testamento. Deve essere scritto a mano, datato e firmato. Dovrà essere conservato in un luogo sicuro o consegnato ad una persona di fiducia, o ad un notaio.
- testamento pubblico. È un testamento che richiede una forma particolare. Viene redatto direttamente dal notaio che a conclusione ne dà lettura a chi fa testamento (testatore). Deve essere redatto alla presenza di due testimoni. Viene infine firmato dal testatore, dal notaio e dai testimoni. Viene conservato dallo stesso notaio che garantisce la corretta articolazione delle disposizioni e che accerta la capacità di intendere e di volere del testatore.
Il testamento, sia olografo che pubblico, può essere in ogni momento revocato oppure modificato. E’ anche possibile nominare nel testamento un “esecutore testamentario”, ovvero una persona di fiducia che avrà il compito di curare che le volontà espresse nel testamento vengano effettivamente eseguite.
Esiste anche il legato. Il legato è una disposizione testamentaria particolare con la quale chi redige il testamento (testatore) attribuisce a un soggetto un bene, mobile o immobile o un diritto determinato. Il beneficiario di un legato è detto legatario. La differenza fondamentale tra legato e istituzione di erede riguarda il regime di responsabilità del beneficiario rispetto ai debiti del defunto: il legatario, infatti, al contrario dell’erede, non risponde dei debiti ereditari con il proprio patrimonio.