I senzatetto degradano la città perché mandano odori sgradevoli e non appaiono piacevoli alla vista, importunano i passanti con richieste di elemosina o con la loro semplice presenza che, anche se silenziosa, risulta scomoda e fastidiosa. Dunque via tutto: aree sanificate, senzatetto cacciati dalla strada, i loro unici averi (coperte donate dai volontari notturni) buttati nei rifiuti. Eppure sono persone come noi. Molte delle quali un tempo più o meno lontano avevano vite simili alle nostre e case accoglienti dove rientrare la sera.

Davvero un’operazione simile può bastare per risolvere il problema dei senzatetto?

Bene se può servire a spronare i senzatetto a rifugiarsi in dormitori caldi e più sicuri. Ma noi sappiamo come questi siano già pieni e più ancora delle difficoltà organizzative legate alla ricerca di soluzioni abitative alternative, ci preoccupiamo delle modalità che verranno adottate poiché conosciamo la sensibilità di queste persone sole e psichicamente deboli ed immaginiamo che possano avvertire queste pratiche come mere ‘palesazioni’ di un ennesimo gigantesco rifiuto privo di qualsiasi forma di benevolenza.
Ci sarebbe bisogno di un sostegno sia pratico che emotivo e ciascuno di noi dovrebbe fare la propria parte!

Per noi di AMMP è fondamentale la prevenzione!

A tal proposito per noi di AMMP risulta fondamentale la prevenzione di questo fenomeno. Lottare senza sosta affinché le persone e le famiglie possano rimanere nelle loro case e possano condurre vite “normali”.
Per far questo ci dedichiamo a raccolte fondi che ci consentono di aiutarli con i pagamenti di bollette e affitti vari e di permettergli di consumare i pasti nella quiete della loro casa per non perdere dignità e speranza. Soprattutto per non giungere a toccare soglie di disperazione talmente acute da rischiare di perdere anche la sanità mentale.

Sguardi amorevoli, mani tese, parole gentili

Nei confronti di chi si trova invece già risucchiato in questo vortice infernale, cerchiamo di non limitarci al servizio di pasti caldi. Proviamo a porgere anche orecchie disponibili, mani tese, parole gentili e sguardi amorevoli. Siamo convinti che solo percependosi nuovamente degni di amore possano riuscire a trovare la forza di reagire e di attivarsi per cambiare la loro situazione o semplicemente per lasciarsi aiutare!

Senzatetto… serve una comunità più umana!

Per far questo però, riprendendo le parole di Cesare Nosiglia “senzatetto… serve una comunità più umana”… Persone che rifiutino con forza di assumere atteggiamenti puramente indifferenti o discriminanti in un’ottica di “promozione di percorsi prima che di imposizioni di soluzioni dall’alto”.

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